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Un buon libro per un’estate di puro relax

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Non si può rilassarsi in vacanza, che sia al mare, montagna, collina o campagna senza portare con sé un buon libro.

Rilassarsi leggendo un buon libro all’ombra di un albero, sotto l’ombrellone… che cosa volere di più?

La scelta può essere ardua, e proprio per questo ecco qui qualche consiglio, per capire qual è il libro che più ci rispecchia, per trovare lo scrittore e i personaggi con cui condividere le vacanze.

 

Per gli amanti del Giallo…

Per gli amanti del giallo proponiamo Vecchie conoscenze di Antonio Manzini, il quale ci riconduce, attraverso il personaggio di Rocco Schiavone, alla scoperta del cadavere di una professoressa in pensione. Oltre a trovare la classica trama investigativa, questa volta il nostro Rocco Schiavone è alle prese con uno dei fil rouge che da sempre attanagliano la vita del Commissario: Enzo Baiocchi, colui che ha assassinato la moglie del suo migliore amico Sebastiano. Sarà forse la volta buona che riuscirà a risolvere finalmente questo caso e rendere giustizia alla moglie del caro amico?

Un altro thriller da non perdere è sicuramente Il tempo del diavolo di Glenn Cooper. Il libro è ambientato nelle coste calabresi in una bellissima villa, dove Jesper Andreason con la moglie e le due figlie dormono sereni. Al mattino, i domestici troveranno la villa completamente deserta, non sembrano esserci segni di effrazione ma della famiglia non vi sono tracce. Che fine hanno fatto gli Andreason? Dopo quattro anni, all’improvviso si sentono le voci delle due gemelle. La cosa assurda è che le bambine sembrano non essere cresciute di un giorno dalla notte della scomparsa.

 

Romanzi tutti da scoprire…

Tra i romanzi non può mancare il libro di Karen Swan: La mia fantastica vacanza in Spagna. Alla sua morte, Carlos Mendoza, lascia tutta la sua eredità ad una donna sconosciuta, lasciando di stucco i proprio familiari. La consulente legale Charlotte Fairfax viene invitata a fare chiarezza sul caso, ma quando si renderà conto che la giovane ereditiera non conosceva per niente il ricco donatore, dovrà fare i conti con qualcosa di molto più recondito. La mia fantastica vacanza in Spagna è un viaggio alla ricerca della verità di un passato nascosto, che non vedeva l’ora di emergere, per narrare una delle più belle storie d’amore di tutti i tempi.

Uno dei libri più attesi in tutte le librerie d’Italia è l’Inverno dei Leoni, il secondo capitolo della Saga dei Florio di Stefania Auci. La storia di questa famiglia che, piano piano, da sola si è costruita il proprio futuro ha appassionato milioni di lettori, tanto da far diventare il romanzo di Stefania Auci un vero e proprio caso editoriale. Li avevamo lasciati alle prese con grandi ricchezze che si erano costruiti con enormi sacrifici e rinunce… Una volta stabilitisi a Palermo sono riusciti a crescere il proprio patrimonio andando a creare palazzi, fabbriche, navi e tonnare. Adesso però tutto questo meraviglioso patrimonio dovrà essere gestito e organizzato dal giovane Ignazio. Non dovrebbe essere complesso per lui, eppure, qualcosa sembra non andare come dovrebbe. Ma cosa? Cosa avrà sbagliato Ignazziddu?

 

Non ci resta che scegliere il libro con cui condividere il relax estivo… buon riposo e buona lettura!

Erbe aromatiche primaverili

Erbe aromatiche primaverili

By | Lezioni di Giardinaggio, News

Dopo aver addobbato il nostro balcone con fiori e piante primaverili: tulipani, gerbere, begonie, primule e molti altri; non ci resta profumare il nostro balcone con le giuste erbe aromatiche.

Le erbe aromatiche sono decorative, profumate ed utilissime in cucina: allora mettiamoci subito all’opera e vediamo quali sono le erbe aromatiche migliori da piantare in primavera.

 

Il basilico

 

erbe aromatiche primaverili: basilico

 

Il nome di questa erba aromatica deriva dal greco βασιλικόν e significa l’erba dal profumo così buono, da essere degno di un re. Il nome, infatti, rispecchia la realtà: il profumo di questa pianta è inconfondibile, fresco ed intenso.

Una volta piantati i semini, si vedranno già le prime foglie in meno di un mese. Fate però attenzione: ricordatevi di coprire il fondo del vaso con dell’argilla espansa, di bagnarla spesso, e di spostarla in zone ombreggiate nei periodi più caldi.

 

La salvia

 

erbe aromatiche primaverili: salvia

 

La salvia è una piantina aromatica perenne e sempreverde, di origine mediterranea, rustica e molto semplice da coltivare. Ne esistono di diversi tipi, ma la più conosciuta è la salvia officinalis, una pianta robusta, che resiste anche alle temperature invernali.

Quest’erbetta aromatica ama il caldo e predilige posizioni soleggiate; dobbiamo fare attenzione a questo se la coltiviamo sul davanzale di una finestra o su un balcone, ed evitare possibilmente il lato nord dell’abitazione.

 

Rosmarino

 

erbe aromatiche primaverili: rosmarino

 

Il rosmarino è uno dei più classici aromi utilizzato nella cucina italiana tradizionale. Profumato, vigoroso, ricco di oli essenziali, è una pianta molto resistente e di conseguenza semplicissima da coltivare, fa parte della famiglia delle lamiacee, proprio come il basilico e la salvia.

Per la coltivazione è bene fare attenzione ai ristagni d’acqua. Il rosmarino, infatti, non ama i terreni inzuppati, meglio bagnarlo poco e solo quando il terreno risulta asciutto.

 

Timo

 

erba aromatiche primaverili: timo

 

E da ultimo, ma non per importanza il timo: un’altra erba aromatica che non può mancare sui nostri balconi.

La pianta di tipo, thymus, non solo è utilizzata in cucina, ma è anche una pianta ornamentale. Si presenta molto ordinata e produce in primavera una miriade di fiori piccoli: bianchi e rosa.

Quest’erba aromatica è caratterizzata da foglioline piccole, molto fitte. È una pianta robusta, che vuole il sole pieno e non ama i ristagni di acqua. Le sue foglie si usano per insaporire pesci e insalate e si usano sia fresche, che secche.

 

Ed ora… ai fornelli!

E’ il momento di aromatizzare i vostri piatti con queste deliziose erbe aromatiche primaverili.

 

Benvenuta primavera

Benvenuta primavera

By | Lezioni di Giardinaggio, News

È iniziata la primavera, la stagione più rigogliosa dell’anno: i fiori sbocciano, colorano e profumano le nostre giornate.

Il metodo migliore per dare il benvenuto alla primavera è quello di piantare fiori e piante, decorando i propri giardini, terrazzi e balconi.

E per decorare al meglio gli esterni della casa con i colori della primavera, ecco qui qualche consiglio da non perdere per scegliere le giuste piante e fiori da tenere in spazi esterni.

Quali sono i fiori che più si adattano alle temperature primaverili?

Al primissimo posto i Tulipani

 

Primavera: tulipani

 

Simbolo indiscusso della primavera sono i tulipani. C’è chi decide di piantarli e li compra recisi, e invece chi decide di coltivarli, e in questo caso i bulbi andavano piantati in autunno. Se non si è provveduto a piantarli per tempo, c’è sempre il prossimo autunno per integrare nuovi bulbi, magari di colori diversi, e creare una composizione originale e creativa.

 

Per non parlare delle splendide Gerbere

 

Primavera: gerbere

 

La gerbera è la variante più grande e colorata della margherita. Il suo punto forte è proprio il colore, ne esistono svariati tipi: viola, bianco, arancio, giallo e rosso.

Questo fiore è ideale per decorare i balconi e terrazzi in primavera. L’unico suggerimento per una buona coltivazione è prestare molta attenzione ai ristagni d’acqua che molto spesso rischiano di rovinarlo.

 

Come non citare le Begonie

 

Primavera: begonie

 

Tra le piante bulbacee da tenere in balcone durante la primavera, non possiamo non citare anche la begonia.

Qualche suggerimento per la coltivazione: è meglio piantarle in vasi tondi e bassi, prestando particolare attenzione all’annaffiatura, che deve essere piuttosto calibrata: le begonie sono un fiore molto delicato.

 

Nella nostra lista non potevano mancare le Primule

 

Primavera: primule

 

E per ultimi… i primi fiori a sbocciare in primavera: le primule, il cui nome, deriva proprio dalla precocità della loro fioritura.

Le primule iniziano a sbocciare già verso febbraio e marzo, e sono fiori che non necessitano di particolari attenzioni, in quanto solitamente nascono in modo spontaneo nei sottoboschi.

 

 

Dopo questi consigli, non ci resta altro che augurarvi buon giardinaggio: scegliete con cura i fiori per decorare i vostri spazi verdi, per rendere omaggio a questa rigogliosa stagione!

Decorazioni pasquali

Idee per fantasiose decorazioni pasquali

By | News

La Pasqua è ormai alle porte, ma siete ancora in tempo per addobbare la casa con colorate e raggianti decorazioni pasquali. In questo periodo, una bella iniziativa per divertire le nostre giornate può essere quella di dedicarsi al “fai da te”. Esistono infatti infinite idee originali, ma anche semplici, da poter realizzare in casa con le proprie mani, magari in compagnia dei bambini, ottenendo risultati incredibili e decorando l’intera casa: dalla porta d’ingresso, al tavolo, al terrazzo e via dicendo.

I colori

Con l’arrivo della primavera, protagonisti indiscussi delle decorazioni pasquali sono indubbiamente i colori pastello: giallo, verde, arancio e rosa. Questi sono i colori principali con cui si possono creare uova, coniglietti, carote, colombe, pulcini e galline, ovvero i soggetti pasquali più utilizzati per le decorazioni.

Una bellissima e originale idea può essere quella del riciclo creativo, ovvero limitare gli sprechi, ed utilizzare il materiale “in abbondanza” nelle nostre case, per creare fantastiche decorazioni. Invece di buttare le bottiglie di plastica vuote o i gusci d’uovo, queste si possono riciclare e trasformare in magnifici lavoretti.

L’albero di Pasqua

 

Albero di Pasqua

 

Avete mai sentito parlare dell’albero di Pasqua? È la versione primaverile e colorata del tanto amato albero di Natale. Realizzarlo è semplicissimo, infatti vi basteranno alcuni rametti secchi o fioriti, e tanta creatività ed immaginazione. Si possono fare infinite scelte decorative: dipingere i rami, addobbarli con stelle filanti riciclate dalle feste di Carnevale, oppure con palline color pastello, o per i più audaci con le uova decorate.

 

Uova da decorare

 

Uova da decorare

 

Un’idea tradizionale, ma che non stanca mai per la sua creatività è quella di decorare le uova. Sarebbe bene puntare su quelle a guscio bianco, vanno bollite per 7 minuti e poi lasciate ad asciugare su della carta assorbente. Una volta raffreddate si potranno realizzare i disegni più svariati: fiorellini, cuoricini, pulcini. In altre parole, sbizzarritevi e lasciatevi trasportare dalla fantasia.

 

Centrotavola

 

Centrotavola

 

Con le uova decorate si possono anche creare graziosi centrotavola. Un esempio può essere il cestino di uova riempito con delle uova colorate, magari decorato con nastrini in tinta, a cui si possono aggiungere anche dei fiorellini.

 

Quindi… Aspettando la Pasqua e piuttosto che acquistare le decorazioni online o nei negozi, puntate tutto sul “fai da te“, le vostre creazioni saranno uniche, originali, e vi riempiranno di soddisfazione!

giornate e giardini

Giornate più lunghe, passeggiate più rilassanti

By | News

Molti non lo sanno e lo notano solo in questo periodo dell’anno, ma dal 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno, le giornate hanno iniziato ad allungarsi.

Le giornate si allungano

 

Giustamente però, l’effetto non è immediato, e non ce ne accorgiamo subito. L’allungamento delle giornate avviene lentamente.

In effetti, per vari giorni intorno al solstizio, la durata delle ore diurne è più o meno la stessa. Successivamente, e con precisione dopo un mese, il 21 gennaio, si sono registrati tre quarti d’ora in più di luce, ovvero dal sorgere del sole al tramonto sono passate circa 9 ore e 30 minuti.

Continuando su questa scia, alla fine del mese di gennaio, le giornate si sono allungate ancor di più, dal momento in cui il Sole sorge fino al momento in cui tramonterà, saranno passate 9 ore e 45 minuti, quindi un quarto d’ora in più.

… Cosa fare quindi ora che le giornate sono sempre più lunghe e luminose?

Passeggiare, rilassarsi ed entrare a contatto con la natura.

E per fare questo Villa Necchi è un posto privilegiato.

Il parco delle meraviglie

 

 

Un parco di oltre 10 ettari, ricco di aree fiorite dai mille colori, immensi prati verdi e un’infinità varietà di alberi. Passeggiando per il parco avrai la fortuna di imbatterti in giardini fioriti, laghetti, pontili e aree relax per potersi rilassare e godersi al meglio il momento.

Se appassionati di botanica, ammirerete ancora di più questa passeggiata, in quanto corredata da più di 40 punti di interesse, accompagnati da schede tecniche, che vi forniranno informazioni interessanti e curiosità sul parco e sulle sue piante.

Centro Bonsai

 

centro bonsai

All’interno della Villa si trova anche un meraviglioso Centro Bonsai, amato e considerato un punto di riferimento per gli appassionati.

Ogni esemplare è curato dai giardinieri della Villa, che con passione e dedizione ogni giorno si prendono cura non solo delle piante, ma di tutti i giardini della Villa.

 

Le serre

 

serre

 

Nel parco della Villa, si trovano anche molteplici serre, le quali hanno dato vita all’iniziativa “Dall’orto alla Tavola”. Infatti, quotidianamente coltiviamo frutta e verdura di stagione, rigorosamente con metodi e prodotti naturali, sostenendo la stagionalità e la territorialità.

 

Concediti una passeggiata in pieno relax e a contatto con la natura!

Dolci di Carnevale: aneddoti e curiosità

By | News

Come celebrare al meglio questi giorni di Carnevale? Con i dolci di Carnevale… Allacciate il grembiule e mettetevi ai fornelli!

Tra stelle filanti, trombette e costumi, non possono di certo mancare dalle nostre tavole i dolci di carnevale, i più sfiziosi e golosi di tutte le feste.

Chiamati nei modi più disparati: chiacchiere, bugie, castagnole, frittelle, tortelli ed altri ancora, sono al centro dei desideri culinari di grandi e piccini!

Ma quale sarà la loro origine? I Dolci di Carnevale sono per la maggior parte fritti, proprio perché in passato, non esistevano frigoriferi o altri metodi di conservazione, ed in questo periodo era necessario utilizzare i cibi grassi avanzati dall’inverno e che non avrebbero resisto al caldo. Di conseguenza, nella società contadina, venivano utilizzate in questo periodo le provviste di strutto avanzate.

Vediamo ora nel dettaglio i più famosi dolci di Carnevale.

Chiacchiere… e voi come le chiamate?

 

Chiacchiere che vai…regione che trovi!

Chiacchiere è il nome più come, utilizzato a Milano, in alcune zone dell’Umbria, del Lazio, Molise, Puglia, Basilicata ma anche Campania, Calabri e Sicilia. In Liguria e Piemonte invece sono chiamata Bugie; Frappe a Roma e dintorni… e moltissimi altri nomi ancora.

Ma qual è l’origine di questi dolci? Secondo la storia, questi dolci, chiamati frictilia, si mangiavano durante i Saturnali dell’impero romano; ovvero il nostro Carnevale. Questi dolci erano molto semplici da cucinare e venivano realizzati in grandissime quantità. Si trattava di una preparazione piuttosto sostanziosa, fritta al tempo nello strutto, che precedeva i giorni di magra della Quaresima.

 

 

 

Frittelle per Carnevale

 

Altro dolce tipico di Carnevale sono sicuramente le frittelle: simbolo del Carnevale veneziano. Anche in questo caso, a seconda della regione in cui ci si trova, queste prendono un nome diverso: frittelle, tortelli, castagnole, zeppole e moltissimi altri nomi.

Ciò che li accomuna è però l’origine. Conosciute dai tempi dell’Antica Roma quando si celebravano le Liberalia, ossia i passaggi dei giovani romani all’età adulta. Questa festa prevedeva danze e festeggiamenti con vino e frittelle mielate di frumento.

 

Dolci di Carnevale

 

 

Dopo tutti questi aneddoti e curiosità non resta altro che mettersi ai fornelli o acquistare questi dolci sfiziosi e tipici della tradizione italiana, per gustare fino in fondo questi magnifici giorni di Carnevale, sperando che possano portare allegria e serenità!

 

Un territorio ricco di storia

By | News

Villa Necchi alla Portalupa si trova in un territorio ricco di storia, fascino e cultura: Gambolò.

Le origini

Le origini di Gambolò sono antichissime. Infatti, già attorno al 5000 a.C erano presenti sul territorio alcune popolazioni. La nascita della cittadina si attesta invece attorno al 218 a.C, data in cui Annibale discese le Alpi. In questo periodo, il console romano Publio Cornelio Scipione, per contrastare i cavalieri di Annibale, decise di mandare in Lomellina, ottomila dei suoi combattenti. E questi si scontrarono nella Battaglia del Ticino.

I romani crearono durante il loro soggiorno nel territorio un campo militare. In seguito, il campo venne usato per fondare la vera e propria cittadina. Il nome con cui primariamente questa fu chiamata era “Campus Latus”, un vero e proprio campo militare, formato da quattro lati protetti e quattro porte d’accesso. La “Porta Pretoriana”, oggi nell’attuale Via Mazzini; la “Porta Decumana” in corso Garibaldi, la “Porta Dextra” in Corso Umberto I e la “Porta Sinixtra” nell’attuale Corso Vittorio Emanuele. Oltre alle porte vi era il Forum, dove le quattro strade principali si incrociavano. Oggi, rimangono solo tre delle quattro porte che contrassegnavano i limiti della geometrica struttura urbana costruita dai romani.

 

Il Castello

Il Castello è uno dei monumenti storici artistici più importanti di Gambolò. Caratterizzato soprattutto dall’ingresso principale in stile barocco, porta ancora le insegne del casato cui è dovuta la costruzione. Nell’ala seicentesca del palazzo è ospitato il Museo Archeologico Lomellino, dove è possibile anche trovare significativi reperti della presenza umana in Lomellina dal 5500 al 25 a.C.

 

 

All’esterno invece, seguendo la cintura muraria esterna, si incontra, sul lato sud, la torre centrale, ora tonda, come pure tonde sono la torre all’angolo sud-occidentale e la successiva intermedia sul lato nord-orientale.

Altri monumenti

Cuore pulsante del paese è la piazza principale dove prospettano eleganti edifici e la Chiesa parrocchiale, versione adattata e ampliata della più antica chiesa di San Gaudenzio.

Tra gli altri monumenti degni di notevole interesse emerge la chiesa di Sant’Eusebio, il monumento più vetusto di Gambolò: venne innalzata tra il V e il VI secolo sopra un tempio romano dedicato a Minerva.

 

La bellezza e la storia che caratterizzano la cittadina di Gambolò continuano e… Sperando di ritornare presto ad incontrarci, soggiornando a Villa Necchi avrete la possibilità di visitare questa meravigliosa cittadina ricca di cultura.

Inverno: tra arte e bellezza

By | News

La stagione dell’inverno ci fa pensare a colori freddi e cupi, al buio, al sole che in alcune giornate proprio non si vede. Pensiamo ad una tavolozza di colori bianchi, grigi e marroni. Ma spesso, inaspettatamente, anche questa stagione ci offre una varietà di sfumature infinite.

Infatti, in inverno ci sono dei giorni, in cui il cielo è limpido, il sole risplende e il freddo è così intenso da gelare ogni cosa. E la natura ci offre dei paesaggi glaciali, unici, magici.

Se si dovesse descrivere l’inverno con un colore, questo sarebbe il bianco. Il bianco argenteo come la corteccia di Betulla, che nei giorni in cui l’aria appare pulita e limpida, ci fa apprezzare la bellezza della natura, del freddo, del gelo. D’altronde i colori invernali sono netti, definiti e splendenti. Come se fossero ricoperti di una patina trasparente che li rende ancora più luccicanti.

Quale modo migliore dell’arte per rappresentare al meglio i colori, l’atmosfera e l’incanto di questa stagione. Infatti, l’inverno è stato dipinto e rappresentato in diversi modi da moltissimi dei più grandi artisti. Ecco alcune delle opere d’arte che rappresentano la magia dei colori invernali.

 

La Gazza, di Claude Monet

Oggi conservato al Musée d’Orsay di Parigi, nel paesaggio innevato dipinto da Monet en plein air nel 1868, spunta una gazza appollaiata su un cancelletto in legno, inondata dalla luce del sole. Guardando questo meraviglioso e realistico paesaggio si ha l’impressione di sentire il rumore della neve che scricchiola sotto i nostri piedi, e il profumo elettrizzante di una mattinata invernale.

 

Sopra Vitebsk, di Marc Chagall

Oggi esposto all’Art Gallery of Ontario di Toronto, il dipinto del 1914 di Chagall esalta i colori di una magica giornata invernale. Si tratta di una rappresentazione fiabescadolce e romantica che ci permette di volare, come il protagonista del quadro, tra i nostri pensieri.

 

Castagni a Louveciennes, di Camille Pissarro

L’opera impressionista di Pisarro, che si trova anch’essa al Musée d’Orsay di Parigi, pone particolare attenzione all’utilizzo dei colori e della luce, grazie al particolare contrasto tra il bianco del paesaggio innevato e il rosso maestoso della villa.

 

Pur suscitando emozioni e ricordi diversi, il bianco argenteo, limpido e chiaro, ricorrente in ogni quadro, è la chiave dell’inverno. Una stagione che, come dimostrato, non evoca necessariamente colori cupi e tristi, ma lucenti e limpidi.

 

Stella di Natale: origini e cura

By | Lezioni di Giardinaggio, News

 

Di sicuro durante le feste natalizie la Stella di Natale è entrata nelle vostre case. D’altronde è la pianta di Natale più regalata e che meglio di tutti riesce a creare la giusta atmosfera natalizia.

 

Un po’ di storia

La Stella di Natale si regala nel periodo natalizio non solo per i suoi colori, che senza dubbio richiamano l’atmosfera del Natale, ma anche perchè questa pianta è legata da antiche leggende.

Originaria delle zone del Messico, era considerata nella tribù azteca un fiore simbolo di purezza, il cui colore rosso intenso riportava alle gocce di sangue di una Dea morta per amore. Sempre un’altra leggenda messicana narra come molti secoli fa, durante la notte di Natale, in chiesa, una bambina molto povera desiderava dimostra il proprio amore a Gesù, ma non aveva i mezzi per farlo. Una voce però le suggerì di uscire e di raccogliere un fascio di sterpi ed erbe, che una volta depositate sull’altare, diventarono incantevoli stelle rosse.

L’amore che giace dietro questa pianta è arrivato sino in Italia. Oltre due secoli fa infatti, la Stella di Natale venne usata per adornare la Basilica di San Pietro. Da allora, secondo i dati ufficiali, ogni anno vengono vendute circa 20.000.000 esemplari.

Stella di Natale: cura

Di conseguenza, molti si chiedono: come curare al meglio la Stella di Natale? Come farla durare più a lungo?

Ecco qui qualche utile consiglio per preservare la pianta e farla sbocciare sempre più.

In primo luogo, è necessario disporre la pianta in un ambiente adatto per il suo sviluppo. E’ importante tenere sotto controllo le temperature. La Stella di Natale preferisce luoghi domestici freschi, scale e verande. Luoghi in cui l’aria non è troppo secca e la temperatura si aggira attorno ai 20°C.

Successivamente alle feste natalizie, durante il periodo primaverile, è consigliato spostare la Stella di Natale sulle scale, o in veranda, in ambienti più freschi, nei quali le temperature si aggirano attorno ai 15°C.

Durante la stagione estiva invece, temperature permettendo la Stella di Natale si sposta in giardino. In questa stagione, per garantire la sopravvivenza della pianta è necessario fornirla di un giusto apporto di sostanze nutritive, utilizzando un fertilizzante a base di fosforo e potassio.

Per quanto invece riguarda la frequenza di acqua di cui la Stella di Natale necessita, è necessario conferirle il giusto livello di umidità, annaffiandola quasi ogni giorno e ricordandosi di eliminare l’acqua in eccesso che si deposita nel sottovaso. In aggiunta, è conveniente utilizzare acqua senza calcare, al fine di non danneggiare la naturale colorazione del fogliame.

 

Grazie a questi consigli, in particolare facendo attenzione alla temperatura e alla necessità d’acqua della pianta, sarà più facile prendersi cura delle Stelle di Natale, e permetterle di permanere fino alla prossima stagione natalizia!

Segnaposti natalizi per una tavola accogliente e magica

By | La magia del Natale, News

Ormai è tutto pronto al Natale… Manca una settimana!

Abbiamo comprato i regalidecorato l’albero di Natale, deciso il menù, e la tavola è quasi pronta… bisogna solo assegnare i posti. E come farlo in modo creativo e originale?

Creando dei segnaposti natalizi fai da te!

Per ricreare una calda atmosfera di festa per allietare la nostra casa si possono creare dei simpatici segnaposti natalizi che ci aiuteranno ad assegnare ad ogni ospite il proprio posto.

La cena o il pranzo di Natale, infatti, è un momento molto importante per tutta la famiglia: la magia, l’allegria e il calore natalizio si sprigionano attorno ad una tavola imbandita e accogliente. Ecco, quindi, alcune idee semplici e fai da te per ricreare al meglio l’atmosfera natalizia, anche a tavola.

Palline di Natale come segnaposto

Un’idea tradizionale ma colorata è quella di utilizzare le palline di Natale come segnaposto. Per la loro creazione è necessario applicare una molletta al cordoncino della pallina a cui verrà poi fissato un cartoncino, del colore che si preferisce, con il nome dell’invitato. Per una pallina ancora più natalizia, decorarla con un nastrino o fiocchetto rosso può essere un’altra idea!

Pigna come segnaposto

Per creare delle fantastiche pigne come segnaposto, è necessario disporre solamente di pigne, cartoncino e del nastro adesivo trasparente. Disponiamo una pigna per ogni commensale, creiamo poi dei piccoli riquadri con il cartoncino, nei quali verrà poi scritto il nome dell’invitato e infine basterà applicare il cartoncino sul vertice della pigna, aiutandosi con del nastro adesivo trasparente.

Alberelli come segnaposto

Un’idea originale è scegliere gli alberelli come segnaposto. L’occorrente che vi servirà per la loro realizzazione è il seguente: cartoncino verde, anche con diverse fantasie e cotone. Il primo passo per la creazione è scrivere il nome del commensale nel cartoncino, per poi arrotolarlo e formare un cono, nel quale vertice si potranno poi applicare dei batuffoli di cotone, per ricreare “un alberello innevato”.

Segnaposto con la cannella

Un’altra idea originale e profumata è quella di creare dei segnaposti con i bastoncini di cannella. Questi segnaposti si creeranno i pochissimi minuti. L’unico passo da fare è inserire il cartoncino con il nome del commensale nella fessura del bastoncino di cannella. Quest’idea semplice e profumata darà alla vostra tavola un piccolo tocco di magia!